La prima soluzione igienizzante

Rispettosa dell’uomo e dell’ambiente

BLIQUID
È una soluzione igienizzante ad ampio spettro,
altamente efficace contro germi e batteri e virus.
La base di cloro attivo sotto forma di acido ipocloroso (HOCl)
non è pericolosa, è a pH neutro.
BLIQUID™ è ottenuto grazie ad una chimica totalmente green:
rispettosa dell’uomo, dell’ambiente in cui vive e attenta alla salute di entrambi.

Che cos’è l’acido ipocloroso?

L’acido ipocloroso è un acido debole, con formula chimica HOCl,
presente anche all’interno del nostro corpo quale parte del sistema immunitario.
Grazie, infatti, all’attività dei leucociti (neutrofili, macrofagi)
le cellule estranee vengono dapprima fagocitate e poi distrutte
tramite l’azione dell’acido ipocloroso prodotto da un enzima,
la mieloperossidasi (MPO), a partire da perossido d’idrogeno e ioni cloruro, durante la cosiddetta esplosione ossidativa (respiratory burst).
Il ricorso a tecnologie elettrochimiche avanzate,
consente di mimare la natura portando alla sintesi di un acido ipocloroso del tutto simile a quello presente nel nostro sistema immunitario.
Ecco perché si tratta di un prodotto biocompatibile oltre che efficace.

BLIQUID™ è sicuro, atossico per l’uomo e per l’ambiente.

Non lascia residui chimici dopo l’uso.

Tecnologia brevettata made in Italy.

NATURALE

BLIQUID  ™ è ottenuto attraverso l’attivazione elettrochimica di una soluzione diluita di acqua e cloruro di sodio.

Non contiene stabilizzanti, eccipienti e aromi: tutti ingredienti potenzialmente responsabili di reazioni allergiche.

EFFICACE

A parità di concentrazione di cloro attivo BLIQUID  ™ è fino ad 80 volte più efficace dell’ipoclorito di sodio.

BLIQUID  ™ è stato testato per la sua attività battericida, virucida, fungicida e sporicida secondo gli standard EN 13697, EN 1656, EN 1276, EN 14476 e EN 1275.

TEST DI LABORATORIO


1)
INTRODUZIONE

Nel mese di Giugno 2020, siamo stati incaricati di effettuare delle verifiche di efficacia di sanificazione del portale denominato “BQuiet” pensato per l’accesso del personale ad uffici e aziende, al fme di permettere la bonifica volontaria degli utenti/dipendenti.

Tale dispositivo sfrutta il principio della atomizzazione di eventuali prodotti sanificanti (che nella fattispecie si trattava di un prodotto a base di cloro attivo), che viene attivato mediante un controllo presenza comandato da fotocellule e palmare con termoscanner.

Portale di sanificazione “BQuiet” 


Il prodotto  a base cloro  nebulizzato  (nel caso del  tunnel)  ed atomizzato (nel caso del portale) era costituto da: Acqua 99.46%; Sodio Cloruro 0.5%; Acido Ipocloroso 0.03%; Sodio Ipoclorito <0.01% Come da SDS fornita dalla committenza e da noi visionata.

2) PROTOCOLLO ANALITICO CONCORDATO


Test   di   verifica   dosaggio   cloro   attivo   e   prova   efficacia   battericida   
– PROTOCOLLO CONCORDATO

 

Prima  di valutare l’efficacia  battericida del portale, è stata verificata la concentrazione di biossido  di  cloro  presente  in  forma  gassosa  durante la  nebulizzazione,  valutandone  la  frazione respirabile ed inalabile.

Per questo motivo, facendo più cicli di funzionamento al fine di poter raccogliere un volume di aria sufficiente per garantire un’analisi quantitativa, abbiamo eseguito un campionamento sulla frazione respirabile ed inalabile, portando le soluzioni ottenute per gorgogliamento in laboratorio per opportuna analisi.

Dopo questa prova preliminare, abbiamo effettuato una simulazione, contaminando volontariamente una superficie (piano metallico) e dei tessuti, mediante acqua di scarico nebulizzata.

Tali provini, oggetto del test, sono stati campionati prima e dopo il passaggio nella zona di sanificazione,  rispettando  le condizioni reali  di utilizzo e simulando  la presenza  di una persona, questo al fine di mettere poi i risultati a confronto.

3) ATTIVITA’ DI LABORATORIO

Installazione pompe di campionamento per dosaggio cloro

Simulazione provini-test per superfici e tessuto contaminati

Come indicato al punto 2 le attività svolte sono state le seguenti:

 

  • Campionamento cloro/biossido di cloro sulla frazione respirabile ed inalabile mediante pompe di campionamento e sistema a gorgogliatori ripetendo alcuni cicli di nebulizzazione sanificante (valutazione concentrazione in aria durante la nebulizzazione);
  • Predisposizione provini per verifica superfici e tessuti;
  • Contaminazione provini mediante nebulizzazione con mix di acque di scarico provenienti da impianti di trattamento di reflui fognari;
  • Campionamento provini contaminati per analisi; Passaggio all’interno del tunnel con ciclo di sanificazione Campionamento provini post-sanificazione 
4) RISULTATI ANALITICI

 

I valori dei parametri chimici sull’aria e microbiologici sui provini sono stati i seguenti:


Limiti di Ceiling per biossido di cloro in  ambienti di lavoro: 0.1 ppm,  equivalenti a 0.28 mglm3 nelle condizioni ambientali standard (ACGIH 2020)

5) CONCLUSIONI

Facendo riferimento ai risultati analitici in sez. 4 si può concludere quanto segue:

 

  • Il limite di esposizione al biossido di cloro in ambienti di lavoro è stato fissato dall’ACGIH 2020 in 0.1 ppm, equivalenti a 0.28 mg/m3 nelle condizioni ambientali standard. Tale concentrazione rappresenta il cosiddetto limite di Ceiling, cioè quel valore da non superare mai nel periodo di esposizione professionale. Non si  tratta di una grandezza da stimare su base temporale ma su base puntuale, compatibilmente con la lavorazione oggetto di studio. Le linee guida ACGIH non forniscono infatti ad oggi valori limite di riferimento da mediare sul turno lavorativo. Alla luce di questa concentrazione di riferimento si nota che il biossido di cloro presente  nella frazione inalabile raggiunge circa il 43% del limite normativo. Si sottolinea che trattandosi della frazione inalabile, secondo la UNI EN 481, le particelle interessate sono distribuite attorno a una mediana del diametro aerodinamico  di  lO  J..lm  in un range che raggiunge  i l00  J..lill. In questo caso il campionamento non prevede selettori di dimensioni e definisce quindi la quantità totale di inquinante che ha raggiunto  il campionatore nel periodo  di interesse. La frazione respirabile ricopre invece  circa il 31  % del limite  e il 72% della concentrazione  rilevata sulla frazione inalabile. Questo dato è coerente col tipo di campionamento effettuato, infatti selezionando particelle respirabili con mediana di 4 J.!m si raccoglie una parte di campione inferiore- rispetto al campionamento di particelle inalabili. In entrambi i casi non si è superato il 50%  del limite normativo raggiungendo il 31% per la frazione respirabile, più piccola e pericolosa. Dai risultati analitici non si riscontrano quindi situazioni di superamento dei limiti normativi;

     

  • L’abbattimento dei valori di carica batterica dopo 10 secondi di esposizione risulta molto buono, superiore al 90% sulle superfici lisce e dell’ 80% sul tessuto. Il minor rendimento sul tessuto è dovuto probabilmente alla porosità del materiale, che, una volta contaminato, non permette al prodotto sanificante di agire allo stesso modo in profondità, anche se l’efficacia risulta molto buona per effetto della atomizzazione che garantisce particelle molto piccole;

     

  • Sui test in ingresso abbiamo riscontrato  anche alcuni  batteri potenzialmente  patogeni  o che possono  provocare  infezioni opportunistiche  (enterobatteri),  anche se in concentrazioni  molto basse, dopo il passaggio nel tunnel, tale carica è risultata azzerata;


Cordiali saluti

Roncoferraro, 07/07/2020